ECO (Electronic- cooperation- online) è
un progetto di Pietro Babina volto a modificare l'intero mondo della
drammaturgia, rivoluzionando il sistema di creazione di un copione
teatrale.
Internet e le nuove tecnologie possono
essere usati per scopi creativi, senza costituire una minaccia per
l'antica arte del Teatro.
Tutto parte da un “intuizione” di
Babina, ovvero sfruttare la rete ed i Blog per creare un dialogo
virtuale fra due scrittori, in una sorta realtà aumentata (cioè un
arricchimento della percezione sensoriale mediante informazioni che
non sarebbero percepibili con i cinque sensi), per raggiungere una
situazione verosimile di due soggetti che comunicano in un dato
luogo. L'intera evoluzione del discorso e degli eventi rimane quindi
sconosciuto sia ai due scrittori che al regista, quanto all'attore
che andrà poi a recitare la parte.
I soggetti sono: due scrittori che
comunicano tramite il Blog, un loro personaggio che si crea e si
caratterizza durante il processo di scrittura e l'attore, il cui
arduo compito sarà impersonare un personaggio, il cui carattere e
vicende non saranno ben definite fino alla fine.
Dopo alcuni anni di sperimentazione da
parte del regista, Eco giunge al Pascoli, nella classe 4D, per cinque
giorni.
Il primo giorno è impostato
sull'organizzazione all'interno di un team. Ognuno, scrivendo il
proprio nome alla lavagna deve cercare di trovare un suo spazio, ma
allo stesso tempo di inserirsi in mezzo agli altri, andando a creare
con tutti i nomi una figura, uno schema o mappa.
Il processo si ripete tre volte, prima
di riuscire a seguire un ordine prestabilito.
Mettendo in chiaro delle regole di
gruppo, comprese da tutti, si otterrà la figura decisa.
Durante il secondo giorno viene messa
in atto la parte di scrittura creativa, la più intensa e
coinvolgente. Divisi in due gruppi si da vita a due personaggi, la
cui vicenda rimane complessa fino alla fine dell'intero progetto.
Partendo dalla foto di un luogo (in questo caso la foto di un
tavolino al bar della scuola) inizia un discorso. I due gruppi si
fanno due idee diverse di come far proseguire la storia e che
direzione far prendere al personaggio. Nessuno però definisce in
modo chiaro le proprie intenzioni, lasciando la vicenda sul vago.
Nei giorni seguenti si rielabora il
copione, andando a modificare l'intera vicenda. Il processo di
scrittura risulta estremamente lungo e puntiglioso, in quanto ogni
parola ha mille sfaccettature che vanno usate nella maniera più
chiara possibile. Il dialogo deve quindi risultare diretto,come se
realmente due soggetti stessero dialogando.
Quattro studenti registrano il dialogo
definitivo provando ad interpretarlo e recitarlo, per sovrapporlo poi
al video.
Ogni cosa deve essere pronta all'arrivo
del regista sul set e....CIAK SI GIRA!